Orario di lavoro, la Regione non può “far da sé”

Importante pronunciamento della Corte Costituzionale in materia di orari di lavoro nel Sistema sanitario nazionale: la Consulta, con la sentenza 72/17 dello scorso 12 aprile, ha infatti accolto il ricorso proposto dal Governo e dichiarato illegittime alcune disposizioni delle leggi regionali della Basilicata n. 53/15 e 17/16, laddove disciplinavano la durata media e massima dell’orario (max 48 ore settimanali, ad esempio) in deroga alle disposizioni nazionali, in particolare alla legge 161/14, art. 14, che rimette alla sola contrattazione collettiva la possibilità di individuare specifiche e motivate eccezioni. Scrivono fra l’altro i giudici:  “La riscontrata difformità della disposizione censurata rispetto alla predetta normativa nazionale di riferimento, e il fatto che essa dispone che il costo delle contemplate assunzioni non è computabile «agli effetti del rispetto di tutti vincoli di spesa complessiva del personale stabilita dalla normativa nazionale e regionale», comporta in modo inequivoco la sua incompatibilità con i vincoli di spesa complessivamente posti dal legislatore statale per le assunzioni di personale a tempo determinato da parte delle pubbliche amministrazioni, comprese le regioni. Osserva la Corte che la Regione, al fine di assolvere alle proprie inderogabili funzioni, dovrà adottare interventi di carattere organizzativo e di razionalizzazione, tra i quali modalità più efficienti di utilizzo delle risorse umane disponibili.”

 

sentenza 72 corte costituzionale

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