Terapia nutrizionale, un vademecum per l’accesso a cure personalizzate

Presentato all’Istituto superiore di sanità un documento sui prodotti per la nutrizione parenterale. Sifact e Fare indicano la rotta per gare d’acquisto in grado di garantire appropriatezza, qualità e sostenibilità

Garantire ai pazienti la migliore terapia nutrizionale possibile, rispettando i criteri di appropriatezza prescrittiva e tutelando la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale (Ssn). In che modo? Orientando le politiche di acquisto dei prodotti per la nutrizione parenterale verso modelli in grado di coniugare qualità e risparmi, libertà di scelta da parte del medico e personalizzazione delle cure. È il messaggio che emerge dal “Documento di scenario relativo ai prodotti per la nutrizione parenterale” realizzato da Pharmadoc in collaborazione e con il patrocinio di Sifact (Società italiana farmacia clinica e terapia) e Fare (Federazione economi e provveditori della sanità). Una pubblicazione presentata oggi all’Istituto superiore di sanità (Iss).

Terapia nutrizionale personalizzata

La nutrizione parenterale è una terapia indicata per diverse patologie e rivolta spesso a pazienti assai fragili, ad esempio in oncologia e in pediatria. Da un punto di vista clinico, gli esperti ritengono fondamentale personalizzare il più possibile la terapia prescrivendo al paziente i giusti nutrienti, il corretto apporto calorico e il giusto volume, ma soprattutto la componente lipidica più adeguata. La risposta immunitaria del paziente, si legge nel documento, è diversa in base alla “frazione lipidica” somministrata.

Nuove regole per gli acquisti

Oggi sono disponibili sul mercato diverse emulsioni lipidiche. Un ampio ventaglio di opzioni che consentirebbe al medico di scegliere la sacca nutrizionale più adatta al piano terapeutico nutrizionale del paziente. Tuttavia, non sempre l’esigenza trova riscontro nelle procedure di appalto.  Generalmente, sottolinea il documento, le gare sui medicinali hanno un criterio di aggiudicazione basato sul prezzo più basso. Una svolta sembra possibile grazie al nuovo Codice degli appalti che propone come preferenziali procedure che permettono di coniugare la qualità e il prezzo. Anche ricorrendo a strumenti, come l’accordo quadro, che consentono di differenziare i prodotti.

I percorsi nutrizionali

Più in generale, qualcosa si sta muovendo sul tema della nutrizione a livello di sistema. Il 14 dicembre 2017 sono state approvate in Conferenza Stato-Regioni le “Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici”. Un documento frutto del lavoro di un gruppo multidisciplinare coordinato Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero della Salute. Punto cardine delle Linee di indirizzo è un “assessment nutrizionale” che va garantito al paziente già al momento della diagnosi, seguito da un percorso nutrizionale che accompagni costantemente il paziente lungo tutte le fasi dell’assistenza, anche in un’ottica di integrazione tra ospedale e territorio.

Il documento del ministero tiene conto della “Carta dei diritti del paziente oncologico all’appropriato e tempestivo supporto nutrizionale”, sottoscritta nel 2017 da Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Favo (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia) e Sinpe (Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo), con il contributo di società scientifiche e associazioni di pazienti.

Un riferimento specifico alla nutrizione si trova anche nella “Revisione delle Linee guida organizzative e delle raccomandazioni per la rete oncologica” dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). “Per tutti i pazienti oncologi fragili sarà cruciale valutare lo stato nutrizionale già al primo approcci”, si legge nel documento, dove si auspica anche “la condivisione di percorsi terapeutico-nutrizionali, caratterizzati da screening, valutazione   ed elaborazione   di   un   piano   nutrizionale   a   gestione   ospedaliero-domiciliare”.

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