Pagamenti in sanità, si migliora ma la strada è ancora lunga. Come i tempi

La buona notizia è che, negli ultimi vent’anni, i tempi di pagamento della PA in sanità non sono mai stati rapidi come adesso, con una riduzione del 15-20% a fine 2016. Quella meno buona è che, per quanto in via di velocizzazione, i rimborsi restano ancora al passo di lumaca, specie in alcune regioni del Centrosud. Il Molise, ad esempio, dove si arriva a 606 giorni sopra il massimo ritardo tollerato dall’Europa (60 giorni) per i farmaci, e 466 per i dispositivi medici. Senza contare il “fanalino di coda”, l’ospedale “Mater Domini” di Catanzaro, che salda dopo ben 992 giorni. E che comunque è in via di velocizzazione, visto che pochi anni fa poteva sforare i 1.400 giorni. Ben lontani comunque dai migliori, che sono i tempi della AAS 5 Friuli Occidentale di Pordenone (DSO 26 giorni). Sono i dati che emergono dall’analisi Farmindustria- Assobiomedica, consultabili sia sulla “mappa interattiva” del sito Assobiomedica, sia nel report Farmindustria che linkiamo. E se il pharma migliora sensibilmente, con una media attestata intorno ai 72 giorni nell’ultimo trimestre dell’anno scorso (103 giorni di media annuale), i dispositivi risultano ancora in sofferenza, con le regioni del sud che migliorano ma arrancano ancora: oltre al caso Molise, spiccano Calabria (372 giorni, meno 160 rispetto all’anno scorso) e Campania (236, -40). In generale la media, di 141 giorni, è ancora troppo distante rispetto agli standard europei. Molto alti, ancora, sono i crediti delle imprese, che si aggirano a quota 4 miliardi: 1,5 per il farmaco e 2,5 per i dispositivi a dicembre dello scorso anno.

Tempi di pagamento – farmindustria

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