Osservasalute, luci e ombre del SSN

L’ultimo Rapporto Osservasalute registra un riallineamento della spesa. Ma è necessario investire sulla prevenzione.

Come conciliare il controllo della spesa e il miglioramento della salute degli italiani? E’ la domanda che si pone l’ultimo Rapporto Osservasalute, curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane.

“Rientro” riuscito ma…

Gli indicatori presentati evidenziano che la spesa sanitaria pubblica è ormai sotto controllo e che il Ssn è riuscito a bloccare la tradizionale dinamica espansiva. Nel 2018, la spesa si è attestata a 115 miliardi di euro, pari al 6,5% del Pil, stabile rispetto al 2017. Il rapporto tra spesa e ricchezza continua ad essere inferiore a quello della maggior parte dei Paesi europei, come Regno Unito (7,8%) o Svezia (9,1%), per citarne alcuni dotati di un Sistema sanitario pubblico (Ocse Health Statistics 2017).

 

… non migliorano le patologie legate agli stili di vita

Passando al secondo obiettivo, quello del miglioramento delle condizioni di salute degli italiani, i dati presentati nel Rapporto testimoniano che la sopravvivenza continua, seppur lievemente, ad aumentare, ma non migliorano le condizioni patologiche per le quali è forte il ruolo della prevenzione e degli stili di vita. In particolare, andamenti non positivi si riscontrano per alcune patologie tumorali causate dalle abitudini al fumo, dalle condizioni di obesità, dalla scarsa adesione ai programmi di screening: crescono ad esempio cancro al colon e tumore del polmone nelle donne.

 

Promuovere la prevenzione

Un forte impegno da parte del Ssn dovrà essere indirizzato alla promozione di stili di vita salutari e verso la prevenzione. Si osserva che l’abitudine al fumo non tende a diminuire, sono ancora circa 10 milioni e 370 mila i fumatori in Italia nel 2017, poco più di 6 milioni e 300 mila uomini e poco più di 4 milioni e 70.000 donne, pari al 19,7% della popolazione adulta. La prevalenza di consumatori a rischio di alcol, nel 2017, è pari al 23,6% per gli uomini e all’8,8% per le donne, stabile rispetto al 2016 sia a livello nazionale che regionale. Un dato molto preoccupante è quello relativo al consumo a rischio di alcol tra i giovanissimi, tra gli 11-17 anni di età, che si attesta al 18,4% (maschi 21,7%; femmine 14,6%) e non si rilevano, a livello nazionale, differenze statisticamente significative rispetto al 2016.

 

Aumenta l’obesità

Un altro fattore di rischio per la salute che non accenna a diminuire è quello legato all’eccesso di peso: più di un terzo della popolazione di età 18 anni ed oltre (35,4%) è in sovrappeso, mentre poco più di una persona su dieci è obesa (10,5%); complessivamente, il 45,9% dei soggetti in età adulta è in eccesso ponderale. Anche per questo aspetto, l’allarme maggiore viene dal dato su bambini e adolescenti. Altri elementi di criticità riguardano invecchiamento e qualità di vita degli anziani.

Link al rapporto

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