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editoriale Presentazione al libro: I 50 della FARE Nonostante non siano pochi i momenti significativi che ricorderò associati al mio Franco Astorina Presidente F.A.R.E. mandato di presidente della F.A.R.E., l’onore di guidare la federazione nel momen- to in cui celebra i primi cinquant’anni di vita riesce a regalarmi un’emozione che supera ogni previsione in merito. All’orgoglio, sempre vivo, di essere stato eletto come punto di riferimento per tanti professionisti appassionati al proprio lavoro, che hanno saputo dar vita nel tempo ad una dimensione di crescita e affermazione collettiva, si aggiunge oggi la grande soddisfazione di essere il presidente del più longevo, e molto probabilmente il più attivo e vitale, organo federale italiano. I termini che ho impiegato per definire questa straordinaria piattaforma di scambio tecnico e culturale, in cui ognuno di noi è fiero di riconoscersi, non sono scelti a caso: se oggi la F.A.R.E. può dire con soddisfazione di essere una realtà “longeva”, lo può fare perché ha espresso una “attività” ed una “vitalità” continue, molto più profonde del semplice “ritrovarsi assieme” e capaci di attuare una costante proget- tualità tesa alla costruzione di sapere, identità e competenza. Il momento delle celebrazioni è, si sa, anche il momento delle riflessioni sul passato ed è per questo che vorrei condividere con il lettore alcune considerazioni circa quella che è stata la mia interpretazione - si licet magna componere parvis – del mandato presidenziale: quando sono stato eletto per la prima volta, mi sono trova- to dinanzi al compito non facile di creare un opportuno canale comunicativo, che desse modo a tutto il buono che prendeva corpo dalle nostre attività di pervenire in maniera efficace e proficua sui più importanti tavoli istituzionali. Il mio lavoro, allora, è stato quello di ricordare in maniera continua agli Stakeholder del nostro settore che la F.A.R.E. esiste ed ha la propria opinione in merito ad una moltepli- cità di temi, non tanto con lo sterile atteggiamento della “rivendicazione” quanto semmai con il doveroso spirito di servizio di chi desidera mettere le proprie risorse a disposizione della collettività. Spero di non essere tacciato di banalità se affermo che, nel panorama complesso in cui ci troviamo ad agire oggi, l’elemento differen- ziante in senso stretto rispetto al passato sia l’assoluta importanza dell’efficacia in ambito comunicativo. E’ proprio in ragione di tale condizione che ho sempre cercato di perseguire i miei scopi scommettendo su tutto ciò che potesse uscire dal nostro circuito per raccontare al mondo in maniera corretta “cos’è e cosa fa la F.A.R.E.” Nel solco di tale linea d’azione si colloca la presente pubblicazione: essa non è concepita come un monologo che ricordi a noi stessi chi siamo ma è piuttosto un’opera che ricerca, in cinquant’anni di storia, le ragioni della nostra azione nel Sistema Sanitario; essa si rivolge ai soci come stimolo al miglioramento e al fruitore esterno come elemento di proposta. Posso affermare in coscienza di aver lavorato con passione e spirito di servizio, e tuttavia la mia opera non può dirsi al termine. Di sicuro non sarebbe errato pensare ad una riflessione circa la necessità, in questi momenti di cambiamenti frenetici e di attacchi drastici alla figura del Provveditore Economo, di scommettere sulla continuità di fronte certi obiettivi, facendo sì che, come altre volte in passato, il limite burocratico non si tramuti in un infelice ral- lentamento nella crescita e nei successi. TEME 9.10 5
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