Arrivato l’ok definitivo di Camera e Senato al nuovo Codice degli appalti

Dopo le imprese e l’ANAC, anche la Camera chiede un rinvio per l’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici per permettere agli operatori e alle stazioni appaltanti di adeguarsi alla nuova normativa. Oltre a tale richiesta sono state apportate 84 osservazioni che andranno ad unirsi alle 97 già espresse dal Senato.

Tra le osservazioni delle due Commissioni Ambiente di Camera e Senato si possono trovare dei punti di convergenza su alcuni temi. Ad esempio sulla clausola di revisione dei prezzi nei documenti di gara. A tal proposito il Senato ha chiesto di “fissare la soglia oltre la quale scatta la revisione dei prezzi al 2% (e non più al 5% dell’importo complessivo del contratto, come previsto nel dlgs) nonché fissare al 90% (e non all’80%) la misura della variazione dei prezzi che viene riconosciuta all’impresa”; la Camera ha sollecitato invece soltanto di rivedere la soglia del 5% oltre la quale scatta la revisione dei prezzi dell’importo complessivo del contratto e di innalzare  la soglia dell’80% per la misura della variazione dei prezzi che viene riconosciuta all’impresa.

Altro punto convergente è quello che attiene all’illecito professionale che lascia alla stazione appaltante il potere di decidere l’esclusione di un operatore economico. Il Senato ha poi suggerito una “maggiore tipizzazione delle ipotesi dell’illecito professionale” mentre la Camera ha aggiunto che: “andrebbe attribuita rilevanza solo a fattispecie indicate in modo tassativo nel testo normativo” e che comunque non si dovrebbe dare rilevanza a provvedimenti di mero rinvio a giudizio o di applicazione di misure cautelari.

C’è poi la procedura negoziata per la quale il Senato chiede di prendere in esame “l’opportunità di ridurre a 3 milioni di euro la soglia per l’utilizzo della procedura” e, “fino alla soglia di rilevanza europea, l’utilizzo della procedura negoziata previa pubblicazione di uno specifico avviso di indagine di mercato, con invito rivolto a tutti gli operatori che abbiano manifestato interesse”.

Si arriva poi alla Cabina di regia voluta nel nuovo Codice per la quale la Camera chiede poteri maggiori e in particolare quello di vigilare, almeno nei due semestri successivi alla data di efficacia del nuovo testo, affinché venga garantita la continuità delle opere avviate con il precedente regime.

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