Codice dei Contratti la legge delega è in Parlamento

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel paragrafoSemplificazione in materia di contratti pubblici prevede la riforma del Codice dei contratti. A giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del disegno di legge delega ed ora, ottenuta una prima bollinatura, il Dld ha iniziato il suo percorso in Parlamento. Il nuovo testo dovrebbe riportare quanto previsto nel PNRR e quindi contenere quei principi e quei criteri nello stesso individuati tra cui ricordiamo:

  • riduzione e razionalizzazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni;
  • recepimento delle direttive europee, integrate in particolare là dove non immediatamente esecutive;
  • piena apertura e contendibilità dei mercati;
  • riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti alle procedure di evidenza pubblica;
  • regolazione espressa dei casi in cui le stazioni appaltanti possono ricorrere, ai fini dell’aggiudicazione, al solo criterio del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d’asta;
  • realizzazione di una e-platform ai fini della valutazione della procurement capacity;
  • revisione della disciplina dell’appalto integrato, con riduzione dei divieti;
  • revisione della disciplina del subappalto;
  • tendenziale divieto di clausole di proroga e di rinnovo automatico nei contratti di concessione;
  • rafforzamento degli strumenti di risoluzione delle controversie alternativi alle azioni dinanzi al giudice.

Insomma, la parola d’ordine è semplificazione con l’individuazione di norme tali da poter assicurare efficienza per la stipula, la gestione dei contratti e la realizzazione degli appalti. Tutto questo supportato da una significativa qualificazione delle Stazioni appaltanti. Il testo punta infatti, tra l’altro, al potenziamento della specializzazione del personale delle Stazioni appaltanti. E’ prevista inoltre la massima semplificazione delle procedure per gli acquisti tecnologici, digitali e verdi oltre che per l’innovazione e la ricerca. Un occhio attento sarà poi quello dato alle clausole sociali e ambientali da inserire nei bandi di gara come requisiti premiali. Dovrà essere prevista anche la verifica delle offerte anomale, in particolare nel caso in cui le Stazioni appaltanti decidano di ricorrere al criterio del prezzo più basso d’offerta. In ultimo, ma solo in ordine di citazione, ci dovranno essere proposte per le risoluzioni di controversie alternative a quelle giurisdizionali.

 

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