ASSOBIOMEDICA: EMA A MILANO

ASSOBIOMEDICA: EMA A MILANO
PER CREARE POLO DI ECCELLENZA NELLE LIFE SCIENCE

Boggetti: “rilanciare l’intera filiera della salute per far diventare l’Italia  un riferimento in Europa per la ricerca e l’innovazione sanitaria”

 

“La candidatura di Milano per il trasferimento dell’Agenzia europea del farmaco è un’opportunità importante per il nostro Paese e per l’intera filiera della salute. Milano con Ema e Human Technopole ha tutte le caratteristiche per diventare il polo europeo della ricerca medico-scientifica e della salute.

Oggi la medicina sta vivendo una rivoluzione che con le 4P (preventiva, predittiva, personalizzata, partecipativa) può cambiare radicalmente i sistemi sanitari, dove farmaco e dispositivi medici saranno ancora più interconnessi tra di loro in un’ottica di personalizzazione e prevenzione del percorso di salute.

Creare un hub di eccellenza nelle life science in Italia significa dare uno slancio allo sviluppo dell’innovazione e della ricerca in Sanità”.

Questa la posizione di Massimiliano Boggetti, presidente di Assobiomedica, sul trasferimento di Ema a Milano alla vigilia del G7 Salute che si apre domani nel capoluogo lombardo.

“Ci auguriamo – ha dichiarato il Presidente Boggetti – che anche l’emendamento contenuto nella manovra per agevolare i ricercatori italiani e inserirli in un circuito internazionale virtuoso sia concepito nell’ottica di valorizzare la ricerca in Italia e prepararci a rendere il nostro Paese più competitivo. Non dobbiamo dimenticare che, oltre ai ricercatori, abbiamo una comunità medico-scientifica di eccellenza che può dare un importante contributo per lo sviluppo della medicina moderna e per il suo trasferimento tecnologico”.

Secondo Assobiomedica portare Ema a Milano significa immaginare la filiera delle life science unita e coesa nell’intento di dare valore al territorio, creando occupazione e sviluppo per il Paese. Solo in Lombardia operano il maggior numero di start-up del settore ed è presente più del 30% delle 3.883 imprese che producono e distribuiscono dispositivi medici in Italia, occupando quasi il 38% degli addetti.

Fonte: Ufficio stampa ASSOBIOMEDICA

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