Congresso del 60° dell’Associazione Triveneta Economi (A.T.E.)

Verso il futuro, tra celebrazioni e riflessioni
Nuove sfide per una vecchia professione in continuo cambiamento

Il 5 ottobre 1961 veniva sottoscritto a Treviso l’atto costitutivo dell’Associazione Triveneta Economi e Provveditori da provveditori economi di diverse realtà sanitarie delle regioni coinvolte.

L’importante traguardo dei 60 anni è stato celebrato il pomeriggio del 30 settembre e nella mattinata dell’1 ottobre scorsi a Padova presso l’Auditorium del Centro Altinate San Gaetano.

La ricorrenza si affianca quest’anno all’analoga della Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi-Provveditori (FARE), che sarà celebrata alla fine del mese di ottobre.

Il convegno è stato un momento di incontro in presenza dopo molto tempo. Abbiamo celebrato un traguardo importante, riflettuto e dialogato, con uno sguardo al passato e la consapevolezza di un futuro con nuove sfide per una professione, quella dell’economo provveditore, vecchia, ma in continuo cambiamento.

Un’Associazione è fatta e vive di Persone, di vocazioni e di motivazioni.

E alle persone e alla loro esperienza è stata dedicata la prima sessione della celebrazione di giovedì 30 settembre,

Il convegno si è aperto nel pomeriggio. Il Dott. Ianiri, presidente ATE in carica, ha letto alcuni punti dello statuto e dell’atto costitutivo ricordando brevemente i soci fondatori, tutti economi provveditori nell’epoca degli ospedali, dei manicomi e degli istituti di assistenza e di beneficenza.

Allora ed ancora oggi attualissimi gli obiettivi sociali di formazione, condivisione e confronto con il mercato, ancora di più nel contesto complesso ed articolato in cui ci muoviamo.

Ritrovate e ribadite le radici ed i fondamenti, è stato ricordato l’ambito in cui ATE è stata più attiva in questi anni, quello della formazione. Gli Avvocati Vittorio Miniero e Michele Leonardi, rispettivamente ideatore e titolare ed amministratore della Società di Consulenza Appaltiamo con sede in Bologna, hanno rievocato i momenti importanti di più di 15 anni di formazione e di confronto con i Provveditorati Economato non solo delle Aziende Sanitarie del Triveneto, ma anche di molte altre Regioni d’Italia nelle molte sessioni di formazione organizzate insieme.

Impossibile non fare cenno al mondo degli appalti e alla legislazione in questo ambito, che sono stati i temi più dibattuti ed esaminati. Sono stati richiamati i recenti favor juris per l’innalzamento momentaneo per il periodo pandemico della soglia economica per gli affidamenti diretti, l’importanza strategica della programmazione delle procedure da espletare, la basilare attività di progettazione di una procedura di gara, il mutare nel corso degli anni delle indicazioni normative e poi di ANAC in materia di offerta economicamente più vantaggiosa, la necessità di esplorazione dei settori di mercato con le consultazioni preliminari di mercato e l’istituto del partenariato pubblico/privato ancora poco sfruttato a livello nazionale.

Il secondo intervento del pomeriggio ha toccato il valore della solidarietà attraverso la testimonianza di un’esperienza di professionalità e passione da parte di medici e professionisti presso una missione in Etiopia per creare un ospedale ad Adwa. A raccontare l’esperienza sono stati il Presidente di ASPOS, Associazione Solidale Padovana Operatori Sanitari, Dr. Giampaolo Fasolo, ex direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Camposampiero specializzato in chirurgia della mano ed il collega Dr. Giuseppe Marinaro, Direttore dello stesso servizio e successivamente coordinatore dei servizi di Pronto Soccorso dell’A.ULSS 6. In occasione del suo 60° il Direttivo e la Presidenza di ATE hanno voluto devolvere un contributo per sostenere l’impegno solidale e sociale di questa iniziativa che opera a favore di persone poverissime che in questo momento stanno vivendo la contemporanea esperienza della pandemia e della guerra. Le operazioni di guerra hanno danneggiato l’ospedale pubblico di Adwa e questa realtà nata dall’impegno di missionari e volontari sta dando un contributo importante alla cura delle persone.
Per usare le parole di Gino Strada: “L’importante è capire fino in fondo che se ci sono persone che hanno bisogno di essere curate questo vada fatto.”

Nel trascorrere degli anni ATE ha visto avvicendarsi diversi presidenti testimoni di contesti organizzativi, sociali e politici diversi. Il momento centrale del pomeriggio sono stati i saluti e le testimonianze dei Past President ATE. Andando a ritroso nel tempo la parola è stata presa dalla Dr.ssa Sandra Zuzzi e dalla Dr.ssa Desi Zennaro, rispettivamente penultima e precedente Presidente. A seguire il Ragionier Renzo Pamio, che, dopo promettenti inizi all’ospedale di Camposampiero ha terminato una brillante carriera tra l’Azienda Ospedaliera di Padova e quella di Vicenza e tuttora attivo come consulente di alcuni Enti Pubblici e soprattutto Sanitari e il Dr. Adriano Marangoni, che da qualche mese ha terminato l’esperienza presso il Collegio Sindacale dell’A.ULSS Pedemontana, dopo aver chiuso la brillante carriera di Provveditore per dedicarsi per tre mandati a quella di Direttore Amministrativo.

Abbiamo visto scorrere come in un film la figura del buyer degli acquisti e del gestore dei contratti e dei servizi interni attraverso questi ultimi 30 anni di sanità triveneta.

Il pomeriggio insieme si è concluso con l’armonia, l’arte e la maestria del concerto di pianoforte del giovane musicista Giovanni Bertolazzi che ha proposto brani di Liszt tutti interpretati a memoria.

La professionalità è la missione, la motivazione che ha fatto esistere ATE e ciò che motiva l’azione nel tempo.

La seconda e ultima giornata di incontro è stata un momento di riflessione, gli inglesi la chiamerebbero food for thought, da più punti di vista sul mondo degli acquisti e dei servizi.

Dopo i saluti del Presidente ATE, si sono succeduti due contributi magistrali dal punto di vista sociologico ed etico-giuridico.

La prima relazione è stata curata dalla Professoressa Patrizia Messina del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Padova che ha richiamato l’attenzione, dal suo punto di vista sociologico e politologico, sull’importanza fondamentale, suggerita anche a livello europeo, della programmazione in termini generali e nel particolare per i servizi socio-sanitari rivolti alla persona. Per assicurare la risposta ai cittadini questi ultimi devono tenere conto di una logica territoriale che abbia in considerazione anche gli elementi sub culturali, economici, sociali della realtà locale su cui vanno innestate e integrate le politiche di tali servizi. I programmi di uno sviluppo territoriale non possono prescindere da considerazioni di sviluppo sostenibile e da concreti obiettivi strategici riferiti ad una responsabilità sociale collegata al territorio e non frutto di una progettazione nata da modelli astratti mutuati da realtà altre. La relazione della professoressa Messina ha ricordato anche la priorità di costruire sistemi di rete in grado di far dialogare PA e parti sociali in cui ascoltare e gestire processi partecipativi. Queste considerazioni sul piano sociologico dovrebbero collegarsi e dare forma a concetti giuridico-organizzativi come programmazione degli acquisti, progettazione della singola procedura, l’istituto delle consultazioni preliminari di mercato e del partenariato pubblico/privato.

La seconda lectio magistralis è stata affidata all’avvocato amministrativista Giuseppe Rusconi del Foro di Milano che ha osservato l’attività dell’economo provveditore e il codice degli appalti dalla sponda etica. Dalle figure della tragedia greca di Antigone e Creonte fino al tema centrale della filosofia del diritto sull’origine della legge giusta sullo sfondo dell’antagonismo dualistico bene/male e giusto/ingiusto per provare a leggere la contraddittorietà odierna delle molteplici e contrastanti normative che nel tempo evidenziano la loro obsolescenza e superamento.

Le due lectiones hanno messo in luce e proposto ai presenti temi quanto mai attuali, la difficoltà di interpretare il ruolo tecnico ed una mission in un mondo di norme spesso contraddittorie, conflitti politici, esigenze sociali ed emergenze sanitarie dove i momenti formativi e di confronto tra professionisti sono sempre più la chiave per una gestione efficiente della Sanità.

Un’associazione è un coro e vive di scambi e di pluralità.

La seconda parte della sessione di venerdì 1 ottobre ha preso la forma della tavola rotonda. Le prime voci a raccogliere il testimone degli interventi precedenti sono state quelle del Presidente della Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi, Dr. Salvo Torrisi, ora Direttore Amministrativo dell’Azienda Sanitaria di Ragusa, delegato delle associazioni del Sud per l’ufficio di presidenza alle elezioni per il rinnovo delle cariche associative nazionali e della Dr.ssa Maria Luigia Barone, Direttrice Amministrativa dell’Azienda Sanitaria di Melegnano, nonché presidente dell’Associazione Economi Lombardi (ALE), ovvero candidata delle associazioni del Nord Italia per il medesimo Ufficio di presidenza.

Si è creato così un ponte con il convegno FARE di Milano dei prossimi 28 e 29 di ottobre.

Al tavolo dei relatori si sono aggiunti la professoressa Messina e l’avvocato Ruscon e quindi la Dr.ssa Sandra Zuzzi Direttrice del CRAV di Azienda AZero, centrale di committenza Veneta.

Si sono intrecciati gli scambi sulla trasformazione del ruolo tradizionale del provveditore economo in presenza delle centrali acquisti regionali che comportano ruoli che svolgono attività complementari al sistema degli acquisti nazionali e regionali e gestiscono e controllano contratti.

Sono state commentate le criticità dovute alla carenza generalizzata di personale, alla difficoltà di crescita e formazione mirata dei funzionari e al reclutamento di personale adeguata per gestire processi sempre più ampi e complessi.  Sono stati infine toccati aspetti metodologici relativi al modello più adeguato per progettare, sviluppare e gestire il mondo degli acquisti di beni e servizi rispetto al mercato ed ai bisogni dei cittadini.

Le giornate di lavoro si sono concluse con la visita al MuSMe, Museo di Storia della Medicina di Padova con tutto il patrimonio di conoscenze e di ricerca della tradizione medica padovana da Morgagni in avanti esplorato con tecnologie e-tech interattive.

Ricordi, incontri, esperienze, conoscenze, scambi, dibattiti, progetti, idee: giornate ricche di spunti, che incoraggiano ATE a proseguire il suo lavoro associativo.

Un ringraziamento va all’amicizia, alla simpatia, alla disponibilità e alla generosità di tutti coloro che in diversa forma e a diverso titolo, con spirito di solidarietà hanno reso possibile, realizzato ed animato questa nostra celebrazione.

“Il vero cambiamento, la vera rivoluzione avviene abbandonando il noto per l’ignoto; sostituire al noto qualcos’altro che conosciamo  non è un cambiamento.” J. Krishnamurti

 

 

 

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