Che cos’ è il principio del Value-Based Procurement?
Negli ultimi dieci anni, i processi di acquisto si sono orientati verso la ricerca di valore pubblico in sanità, mettendo in luce la centralità del paziente e dei risultati di salute. Il Value-Based Procurement (VBP) è un approccio che permette il passaggio da un procurement tradizionale e operativo a logiche strategiche orientate alla generazione di valore. Il VBP è infatti un tema sempre più discusso sia a livello politico che nel mercato e nella letteratura scientifica. In particolare, il concetto di VBP, soprattutto nel dialogo con gli operatori di mercato, tiene in debita considerazione due aspetti che si pongono in rottura della tradizione: le dinamiche e le articolazioni relazionali legate alla condivisione del rischio fra stazione appaltante e fornitore, propria del VBP; la linea strategica secondo cui l’orientamento non è più al prodotto, ma alla soluzione che generi valore… Il VBP focalizza dunque le procedure di acquisizione sulle esigenze specifiche dei pazienti, misurando i risultati in base al valore generato dalla risposta alle stesse. Il nuovo paradigma emergente si fonda sul riconoscimento che il valore pubblico non è prodotto solo dal servizio pubblico, ma da un network di stakeholder che le amministrazioni sono in grado di coordinare, orchestrare e guidare, attraverso quello che viene chiamato Collaborative Governance o Public Value Management (Crosby et al., 2017).
Nell’ambito della Governance Collaborativa, si riconosce che anche attori non istituzionali hanno una responsabilità nella creazione di outcome pubblici rilevanti, specialmente in contesti complessi.
Il Value-Based Procurement cresce in tutta Europa
Sebbene il VBP sia nato negli Stati Uniti, in quanto più aderente a un sistema sanitario privatistico, numerose esperienze europee stanno cercando di attuare una trasposizione delle medesime logiche anche nei sistemi universalistici. Oltre ai Paesi del Nord Europa, che mostrano una maturità nell’approccio al valore, anche altre realtà europee stanno iniziando a sperimentare nuove forme di procurement basate sul valore. La stessa Commissione Europea sta monitorando attentamente il VBP, con un focus particolare sulla riallocazione strategica delle risorse in base agli esiti.
VBP in Italia: sperimentazioni ancora selezionate, ma l’interesse è in crescita
In Italia si contano attualmente alcune sperimentazioni mirate che fanno riferimento al VBP, segno di un approccio ancora selettivo ma in rapida evoluzione. Lo scenario italiano sta infatti mostrando segni di crescente vivacità, con nuovi progetti focalizzati sull’ambito tecnico, organizzativo e gestionale. L’obiettivo è sviluppare, attraverso il procurement, metodi che permettano di introdurre innovazioni tecnologiche nel Sistema Sanitario, remunerando esclusivamente le soluzioni in grado di garantire il raggiungimento di risultati misurabili. Le metriche di valutazione devono riguardare la qualità delle cure, l’efficienza dei servizi, il miglioramento complessivo dell’assistenza e, al contempo, contribuire alla sostenibilità economica del sistema.
La prima gara in Lombardia per il settore oculistico
A tal proposito, ARIA ha recentemente pubblicato per la Lombardia la prima gara aggregata basata sul principio del VBP, relativa all’acquisto di lenti intraoculari (IOLs). Elisa D’Autilia, responsabile della Struttura Dispositivi e Tecnologie Medicali della Direzione Centrale Acquisti di ARIA, ci ha spiegato che questa idea è emersa a seguito di un ampio processo di consultazione con il mercato dell’oculistica, per portare l’innovazione tecnologica nell’ambito degli interventi di rimozione delle cataratte.
La progettazione della procedura è stata il risultato di una stretta cooperazione con le imprese del settore oculistico e con un tavolo di esperti del Sistema Sanitario Regionale: si sono così definiti i requisiti di gara, le logiche della esecuzione contrattuale mirate alla verifica del valore e gli obiettivi da raggiungere.
Gara in due lotti: confronto tra tradizione e innovazione
La gara è suddivisa in due lotti: il primo riguarda le lenti monofocali tradizionali, mentre il secondo è dedicato alle lenti enhanced ad estesa profondità di fuoco, una tecnologia innovativa che permette di migliorare la qualità della visione in modo più completo rispetto alle lenti convenzionali. I due lotti sono identici in termini di requisiti, ma si differenziano solo per la gestione contrattuale: rispetto al primo lotto, il secondo introduce nella fase di esecuzione la verifica dei risultati ottenuti, in funzione dei quali viene determinata l’entità del pagamento da corrispondere al fornitore.
Questo modello consente di mettere in competizione le tecnologie emergenti con quelle più tradizionali, senza penalizzare le innovazioni più costose o con meno letteratura.
Nel dettaglio, sono stati identificati indicatori specifici che saranno monitorati durante l’esecuzione del contratto per verificare se le lenti impiantate abbiano effettivamente prodotto i benefici attesi, in particolare nell’ottenimento della visione intermedia. Al fornitore viene riconosciuta una fee aggiuntiva qualora i risultati dichiarati siano ottenuti per almeno l’80% degli impianti effettuati. In caso di esiti positivi limitati, si applica una riduzione del prezzo aggiudicato pari al 5%, mentre nel caso di esiti negativi predominanti, il contratto viene risolto con l’applicazione delle penalità previste.
Questo approccio mira a evitare che soluzioni con un basso rapporto qualità-costo si rivelino di ostacolo al raggiungimento degli obiettivi del sistema sanitario, che punta a migliorare la qualità delle cure, l’efficienza operativa e la sostenibilità economica complessiva. Se la tecnologia dimostra il suo valore, gli outcome clinici possono essere misurati su due livelli distinti: da un lato, a livello di paziente, con il miglioramento dell’acuità visiva e dalla qualità della vita, e dall’altro, a livello di Sistema Sanitario Regionale, con la riduzione dei costi indiretti, sociali e sanitari. Inoltre, se il valore è confermato, le tecnologie innovative che hanno dimostrato un miglioramento dei risultati per il paziente diventano parte integrante del processo di procurement, elevando progressivamente le prestazioni del Sistema Sanitario.
In sintesi, il VBP rappresenta un cambiamento significativo nell’approccio alle scelte strategiche nel Sistema Sanitario. La sostenibilità del sistema sanitario dipende dalla definizione di nuove opzioni organizzativo-gestionali in grado di migliorare la qualità delle cure e gli esiti per i pazienti, garantendo al contempo una sostenibilità finanziaria fondata sull’impiego razionale delle risorse. Il VBP può pertanto essere uno strumento potente per migliorare l’efficacia del Sistema Sanitario, ma la sua implementazione richiede un approccio metodologicamente solido, che necessita di tempo, studio e competenze.
Il Value-Based Procurement e i suoi pilastri strategici
Marco Pantera, Direttore della Centrale Acquisti di ARIA SpA, sottolinea l’importanza strategica del Value-Based Procurement (VBP) nell’attuale contesto, articolando l’approccio in specifici pilastri: l’identificazione del valore, la definizione di metriche di valutazione tramite indicatori chiari, misurabili e basati su dati strutturati, accessibili grazie a sistemi informativi avanzati. Se il valore di una tecnologia non è misurabile, questa viene esclusa dalle gare VBP. Un altro pilastro riguarda la disponibilità di dati, la cui raccolta non deve gravare sugli operatori sanitari, evitando sovraccarichi burocratici. L’attuale sviluppo del Sistema Informativo Socio-Sanitario lombardo, potenziato dall’attuazione delle iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), facilita sempre più la raccolta dei dati generati nel processo di cura, rendendo possibile la diffusione di un modello di procurement basato sul valore. In questa prospettiva, è plausibile prevedere che, entro il prossimo lustro, le gare di approvvigionamento integreranno sistematicamente sia lotti tradizionali sia lotti ispirati alla logica del VBP, contribuendo così alla modernizzazione e alla sostenibilità del sistema sanitario pubblico.
Conclusioni
La procedura bandita da ARIA, relativamente alla gara IOLs, rappresenta un esempio di come il paradigma sopra descritto possa essere adottato concretamente: si utilizza il dispositivo, si misura il risultato e, se il valore è riconosciuto, il fornitore riceve un pagamento maggiorato. ARIA intende ampliare il processo applicando i principi di Value-Based Procurement alla gestione complessiva del sistema sanitario, seguendo i criteri del Value-Based Healthcare (VBHC). ARIA intende estendere l’applicazione dei principi del Value-Based Procurement alla gestione complessiva del sistema sanitario, in coerenza con i criteri del Value-Based Healthcare (VBHC). In qualità di soggetto aggregatore per la Regione Lombardia, ARIA contribuisce al miglioramento delle performance del servizio sanitario e all’ottimizzazione della qualità degli acquisti, ponendo le basi per un modello di procurement più consapevole e orientato ai risultati. Questo approccio mira a generare benefici concreti per i pazienti, salvaguardando al contempo la sostenibilità delle risorse pubbliche.
Articolo pubblicato su GSA Il Giornale dei Servizi Ambientali 4/25