L’approvazione del DL Economia rappresenta un primo passo importante nella gestione del tema del payback dispositivi medici, una misura giudicata iniqua da istituzioni e imprese del settore. Confindustria Dispositivi Medici accoglie con favore la riduzione dell’onere a carico delle aziende al 25%, ma ribadisce la necessità di una eliminazione definitiva della norma a partire dalla Legge di Bilancio 2026.
Un primo passo, ma non basta
Secondo Fabio Faltoni, Presidente di Confindustria Dispositivi Medici, la riduzione del payback non è sufficiente. L’assenza di misure di esenzione per le piccole e medie imprese e la richiesta di pagamento entro 30 giorni rischiano infatti di mettere in difficoltà un comparto che rappresenta la spina dorsale del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e dell’economia italiana.
Le richieste di Confindustria Dispositivi Medici
L’associazione chiede al Governo e alle Regioni:
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la revisione dei tetti di spesa per una loro progressiva attualizzazione;
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una nuova governance dei dispositivi medici che promuova innovazione e programmazione;
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interventi immediati per mitigare l’impatto del payback relativo al periodo 2015-2018;
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la tempestiva riconvocazione del Tavolo Mef dopo la pausa estiva.
Verso la Legge di Bilancio 2026
Confindustria DM sottolinea che la sostenibilità delle aziende del settore è fondamentale per garantire forniture e servizi essenziali al SSN e ai cittadini. Per questo motivo, l’associazione chiede con forza che il Governo inserisca nella prossima Legge di Bilancio 2026 l’abrogazione definitiva del payback sui dispositivi medici.
Fonte: comunicato stampa