Qualificazione delle Stazioni Appaltanti, i primi dati sono incoraggianti

A un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, il numero delle stazioni appaltanti qualificate ai sensi degli artt. 62 e 63 del d.Lgs. n. 36/2023, inizia a raggiungere cifre consistenti. E’ quanto emerge dal report Anac che fa il punto sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza aggiornato al 31 marzo 2024, a nove mesi dall’effettiva entrata in vigore del nuovo codice appalti (il dlgs 36/2023), che ha puntato fortemente sul processo di digitalizzazione dei procedimenti di gara.

I numeri riportati sono questi:

sono 4.282 le stazioni appaltanti qualificate, di cui 533 sono centrali di committenza;

altre 8.630 sono invece le amministrazioni convenzionate a centrali di committenza;

1.927 sono state qualificate al massimo del rating (di cui quasi il 90% sono centrali di committenza).

Dal mese di marzo l’ANAC ha attivato nuove funzionalità per far richiesta della qualificazione: per esempio, le Stazioni appaltanti che vogliano qualificarsi per entrambi i settori (lavori, servizi e forniture) possono presentare due istanze di qualificazione distinte. Il vantaggio è che alcuni dati potranno essere differenziati e riferiti in modo specifico al settore selezionato, come ad esempio l’attività di centralizzazione della committenza, la disponibilità a svolgere procedure per altre stazioni appaltanti, le competenze presenti nella struttura organizzativa stabile (SOS) e la formazione.

ANAC precisa inoltre che fino al 30 giugno 2024 saranno considerati, ai fini dell’attribuzione dei livelli di qualificazione, i punteggi più favorevoli di cui all’art. 3, comma 3 e all’art. 5, comma 4 dell’All. II.4. Successivamente a tale data saranno considerati i punteggi dell’art. 3, comma 2 e dell’art. 5, comma 2.

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