Riforma Madia, si delinea il nuovo Direttore Generale

Minimo 75, massimo 100. Questo è il punteggio (derivato dalla verifica dei titoli) che rende idonei a rivestire il ruolo di Direttore Generale di Asl, Ospedali ed enti del Ssn secondo il Decreto “Madia”, approvato lo scorso 20 gennaio dal CdM, e bollinato dalla Ragioneria dello Stato. Il testo prevede l’istituzione, presso il ministero della Salute un elenco nazionale, stilato ogni biennio da un pool di 5 esperti, comprendente coloro che hanno i requisiti. L’albo includerà dunque i professionisti risultati idonei alla nomina di direttore generale delle Asl, ospedali, policlinici universitari e degli altri enti del Sistema Sanitario Nazionale, e da questo elenco “pescheranno” le Regioni per nominare i propri dirigenti, proponendo al “governatore” una terna di candidati. Fra i requisiti spicca il limite massimo di età, fissato in 65 anni, e la necessità di un’esperienza dirigenziale di almeno 5 anni nel settore sanitario (che diventano 7 in altri settori). Importanti provvedimenti anche sul fronte trasparenza: saranno infatti esclusi dall’elenco i dirigenti che siano già stati dichiarati decaduti da un precedente incarico o per violazione degli obblighi di trasparenza (art. 2, comma 2 del Dlgs). Nella terna proposta al presidente della Regione non potranno comparire “coloro che abbiano ricoperto l’incarico di direttore generale, per due volte, nella stessa azienda sanitaria locale, lo stesso ospedale o lo stesso ente del Ssn”.

Testo decreto “Madia”

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