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editoriale Un saluto dal vostro Presidente Franco Astorina Carissimi amici, ho voluto scrivere questo editoriale all’indomani del rinnovo della Presidente FARE mia carica a Presidente della FARE e della conclusione dei lavori del nostro XVI Congresso. Voglio ricambiare la vostra stima e il vostro consenso esprimendovi la volontà di portare avanti questo mio nuovo incarico con impegno per far sì che la FARE resti un punto di unione solida e collaborativa tra noi tutti. L’incontro che abbiamo alle spalle è a mio avviso della massima importanza perché ha rappresentato un momento di dialogo fra esponenti del mondo istituzionale, economico ed accademico in merito ai cambiamenti che interessano la nostra profes- sione. Riportiamo alla fine di questa esperienza la consapevolezza che è ormai una acquisizione condivisa l’avvenuta trasformazione del Provveditore ed Economo da meri gestori del processo di acquisto a veri e propri Gestori delle Risorse. É emerso più volte, dagli incontri di Bergamo, il fatto che questa positiva valoriz- zazione dei nostri ruoli professionali si sia potuta verificare, proprio in un contesto critico e tutt’altro che facile, grazie alla capacità di mettersi in discussione e ridi- segnare i propri contorni in risposta alle esigenze del mondo del lavoro. Questa è la strategia vincente capace di rileggere la criticità come occasione, questa è la direzione che tutti noi dobbiamo percepire come quella da seguire per tutelare il nostro ruolo e la nostra capacità di calibrare l’azione decisionale al fine di garan- tire comfort al malato ed un livello di qualità idoneo al suo status di salute. Trovo che queste riflessioni rappresentino il meglio dello spirito che ha animato l’esperienza di Bergamo: di fronte alla criticità è svilente arroccarsi in ragionamenti difensivi “a tutela” del nostro ruolo, mentre è opportuno essere propositivi consi- derandosi protagonisti imprescindibili della realtà del S.S.N. che non si rinchiudono entro gli schemi protettivi ed estranianti della “Casta” o della “Categoria” ma che difendono la propria professionalità perché consci dei valori che essa può appor- tare alla Sanità del nostro Paese. Concludo ribadendo che la realtà associativa della FARE è evidentemente un elemento centrale dei passati successi dei Provveditori Economi in risposta alle difficoltà che hanno affrontato e che è impensabile immaginare per noi un futuro privo di quello che la FARE rappresenta: cooperazione e scambio, collaborazione alla reciproca crescita professionale, coordinamento del lavoro di tutti noi al fine di migliorare sempre la qualità dei servizi che rendiamo alla collettività. Conscio del valore di tutto questo, faccio a tutti i migliori auguri di buon lavoro nel periodo a venire. TEME 10.08 5