Biotech, orgoglio italiano

Il biotech made in Italy continua a renderci orgogliosi: è recente la notizia che ben tre dei sei prodotti farmaceutici innovativi destinati alle terapie avanzate da poco approvati dall’Europa sono proprio di casa nostra. Più nel dettaglio: sul fronte delle malattie rare, arriva dall’Italia la prima terapia genica per trattare l’Ada Scid, patologia del sistema immunitario appartenente al gruppo delle immunodeficienze severe combinate, che si manifesta nella maggioranza dei casi già a partire dall’infanzia costringendo i bambini all’isolamento. Prosegue anche la lotta ai tumori del sangue: sempre dal biotech italiano, ecco un’innovativa terapia cellulare somatica per il trattamento aggiuntivo di leucemie e linfomi. Altrettanto importante, e pionieristico, il farmaco di ingegneria tissutale a base di staminali per ricostruire la cornea a pazienti con ustioni oculari. Tre soluzioni rivoluzionarie destinata a cambiare la vita di molte persone (basti pensare che sono già 250 i pazienti che hanno recuperato la vista grazie all’ultimo farmaco ricordato). E se dal punto di vista qualitativo l’ “italian biotech” non teme rivali (a ciò si deve aggiungere che siamo quarti al mondo per qualità delle pubblicazioni scientifiche in ambito farmacologico, e nella top ten mondiale per produzione scientifica), dati altrettanto confortanti arrivano dai numeri: l’Italia, infatti, può vantare ben 15 siti produttivi con 27 progetti in corso in 7 aree terapeutiche, per un volume d’affari che sfiora gli 8 miliardi 87,9) e cresce al ritmo dell’8%.

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