Dirigenti SSN verso l’Albo unico: aggregazione anche nelle nomine?

Cambiano le regole per la nomina dei manager della Sanità: in base al “pacchetto Madia” approvato il 19 gennaio in Consiglio dei Ministri, infatti, si va verso l’istituzione di un Albo Unico Nazionale dei dirigenti di Asl e ospedali presso il Ministero. Si potrà iscrivere soltanto chi è in possesso di requisiti specifici e parteciperà ad appositi corsi di formazione. Si dovrà comunque passare attraverso una selezione per titoli. In arrivo regole più ferree anche per ciò che riguarda la durata delle liste, che dopo 2 anni dovranno essere rinnovate da un’apposita commissione ministeriale (con rappresentanti delle regioni). Il limite di età è fissato a 65 anni, ed è richiesta anche un’esperienza specifica dirigenziale di almeno 5 anni se nel settore sanitario e di 7 anni in altri settori. Viene escluso dall’Albo chi ha sprecato o comunque violato gli obblighi di buona gestione, di privacy o chi è già stato considerato decaduto da incarichi pregressi (misura che sembra puntare a ridurre la componente “politica” degli incarichi dirigenziali in sanità). Si sveltisce anche la procedura di decadenza, che non potrà durare più di trenta giorni. In un certo senso, dunque, si va verso una politica di “aggregazione” anche sul versante delle nomine dei dirigenti, togliendo alle Regioni il monopolio della nomina dei vertici delle aziende sanitarie.

 

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