Patologie, quando il “sintomo” è un post sui social

Il linguaggio usato su facebook cosentirebbe addirittura di diagnosticare una ventina di malattie. A dirlo uno studio accademico pubblicato su Plos One.

 

Per la serie “quando il virtuale supera il reale”: uno studio pubblicato su Plos One da esperti delle Penn Medicine e Stony Brook University, e rilanciato in questi giorni dalle agenzie, sembrerebbe suggerire addirittura che i post su Facebook potrebbero essere usati proprio come i sintomi fisici per ottenere diagnosi accurate di diverse malattie: depressione, ansia e addirittura diabete.

Mille persone studiate insieme ai loro post

Il campione analizzato, costituito da un migliaio di persone, ha disseminato indizi di una ventina di patologie, studiati dai ricercatori attraverso tre canali:  linguaggio dei post, parametri demografici, incrocio delle due tipologie di dati. Ciò che è emerso ha del sorprendente: ben 21 patologie possono essere diagnosticate anche solo in base all’analisi linguistica dei post su facebook e, di queste, 10 si diagnosticano addirittura meglio via social che mediante il parametro esclusivamente demografico.

Il linguaggio digitale… la dice lunga!

Un esempio? Termini come bottiglia o drink possono avere suggerire un problema di abuso di alcolici. E fin qui ci si può arrivare. La cosa strana arriva dopo: in modo decisamente meno scontato gli esperti hanno collegato altri temi –come quelli religiosi- con un rischio enormemente più elevato di malattie come il diabete. Secondo Andrew Schwarz, che ha coordinato il progetto, è molto interessante notare come il linguaggio digitale catturi aspetti delle nostre vite del tutto differenti da quelli ricavabili attraverso i tradizionali dati clinici”.

Link Plos One

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