Page 5 - 2010-Ott-10
P. 5
editoriale Bilanci e progetti dei provveditori per i 50 anni della F.A.R.E. Questo mese TEME ha deciso di pubblicare come editoriale alcuni stralci significativi Redazionale del discorso tenuto dal Presidente della FARE, Franco Astorina, all’apertura dei festeg- giamenti del 50° della FARE. Riteniamo infatti che le parole del Presidente racchiudano una progettualità significativa per i prossimi anni della Federazione. (...) La mia ambizione è stata, e continua ad essere quella di traghettare questa stra- ordinaria realtà, che la stima di tanti colleghi ha affidato alla mia guida, dall’essere la splendida dimensione di incontro e crescita che è stata per tanti anni, all’essere anche un nome nella lista delle “realtà che contano” nella vita politica del nostro Paese. (...) Questa riflessione la confido a voi, non pensiate che sia una confessione “inter nos” di un ambizioso piano di conquista del potere. Ci possiamo dire con sincerità che simili logiche non ci sono mai appartenute e non ci appartengono. Credo piuttosto che ciascuno di noi qui dentro condivida l’aspirazione a poter continuare il proprio ruolo di servizio alla Comunità e che ognuno di noi sia abbastanza edotto sullo stato degli eventi da capire che tra lo sparire completamente o fare un decisivo salto di qualità “tertium non datur”. (..) Vorrei che ciascuno di voi avvertisse, anche qui, mentre vi parlo, la forza ineluttabi- le che oggi ci porta a scegliere il nostro domani. Siamo ad un bivio ma abbiamo però la stessa forza che cinquant’anni fa ha chiamato i nostri fondatori a darsi una identità collettiva capace di crescere al passo coi tempi in una realtà professionale che cam- biava con ritmi asfissianti. Ora però, sembra evidente che un periodo significativo si è concluso, ed è tempo di un nuovo inizio, di stipulare un nuovo contratto non già in segno di discontinuità ma come unica possibilità di continuare nel solco del percorso tracciato. Con una differenza però: non dobbiamo più pensare di federare uomini o associazioni,(…) oggi dobbiamo federare delle idee, l’unico collante che nessuna e-mail o computer può avere l’arroganza di sosti- tuire. (…) Ma se l’individualità prevale sulla formalità, la coerenza di una progettualità deve poter esigere la propria priorità rispetto ad asfissianti limiti burocratici. E’ per questo che, forte della sincera convinzione del fatto che i frutti del lavoro iniziato siano di là da venire, ritengo opportuno che insieme tutti scegliamo di dare fiducia al lavoro iniziato piuttosto che inseguire, come talvolta si fa in maniera sterile in altri ambiti, il fascino effimero e spesso vacuo del nuovo.(…) Abbiamo sempre parlato di “giovani” di dare spazio ai giovani perché siano loro a portare avanti e consolidare il lavoro di chi ci ha preceduto ed anche il nostro lavoro. Facciamolo seriamente, almeno noi! Creiamo le condizioni perché chi è più giovane di tanti di noi, trovi nella nostra aggregazione qualcosa di consolidato in cui riconoscersi affinché scelga di far diventare nostre le sue energie. Dobbiamo creare queste condizioni magari attraverso un periodo di rinnova- mento, di transizione che possa cominciare già dal prossimo congresso del 2011 (che si terrà a Riccione) dove auspicherei la presenza di almeno tre soci under 45/50 che possano affiancare il governo della FARE, per i prossimi due/tre anni, per poi consegnare a loro e solo a loro la FARE, una federazione che alla pari dialoga con gli altri stakeholder della sanità e soprattutto con il mondo politico, con le Istituzioni.(…) TEME 10.10 3