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convegni e congressi volante, presenza di una pittoresca nave da guerra al largo della costa e nuotate pubbliche con sciami di ammiratori al seguito. L’abitazione viene ricavata da due distinte proprietà, per fondere le quali non si esita a chiudere una strada pubblica. Alla morte del Duce, nel non facile periodo post bellico, la villa viene temporaneamente abbandonata a se stessa e successivamente recuperata e restaurata quale ulteriore motivo di interesse turistico per la città. Oggi è aperta per eventi pubblici e non facilmente visitabile al di fuori di occasioni ufficiali. Non trascorrono neanche cinquant’anni dall’ultimazione della linea Ancona-Bologna e già sul finire degli anni ‘20 del secolo scorso Riccione ( che dal 1922 cessa di essere una frazione di Rimini e diviene comune autonomo) vanta una media annuale di oltre 25.000 turisti e più di 80 strutture alberghiere, si può dire oramai archiviato quello che potremmo definire il “periodo delle ville”, ricco di verde, che ha portato a definire la località “La Perla Verde dell’Adriatico”. Inizia una nuova era in cui un turista tornando per il secondo anno consecutivo a Riccione rischia di non riconoscerla per l’imponenza con cui l’assetto edilizio è stato modificato. La seconda guerra mondiale impone un evidente arresto al processo di crescita, che tuttavia non si interrompe mai definitivamente negli anni più difficili e riparte negli anni ’50, se possibile, ancora più forte . E’ in questo periodo, infatti, che Riccione cessa di essere una semplice meta turistica di massa e diventa quell’icona consacrata per sempre nell’immaginario collettivo degli italiani: non soltanto un “posto per andare in vacanza” ma una vera e propria passerella mondana, cuore del gossip estivo. Tutti i nomi più significativi del boom del dopoguerra transitano per Riccione: Mina, Ugo Tognazzi, Pelé in viaggio di nozze, Vittorio De Sica, Gina Lollobrigida... Una ricostruzione fedele del clima riccionese nel ventennio fascista e nel boom del dopoguerra si deve a Dante Tosi ( cui non a caso è intestata la banchina del porto) e a Giancarlo d’Orazio, autore tra l’altro del testo “Riccione e i suoi anni ruggenti”, ricco di aneddoti interessanti e curiosi. Celebre, ad esempio, la storia della signora Bianchi, donna avvolta dal mistero che nel ’35 si presenta nella località sotto mentite spoglie e si spaccia per l’assistente di un dentista del luogo. Per riuscire ad accedere alla villa del Duce, la ragazza seduce tre ragazzi addentro agli eventi mondani che gravitano attorno all’illustre abitazione: Lulo Amati, Federico Pullé e Mimmo Geminiani. In realtà la ragazza altri non era se non una spia, arrivata sul posto col preciso scopo di sorvegliare Mussolini e famiglia nei mesi estivi. Nel libro di Orazio si stagliano in una visione caleidoscopica le famiglie bene di quel periodo: Auricchio, Martinelli , Borsali- no, Beretta, Meniconi, Prosperi, Levi, Finzi Contini. Si ritrovano nelle sue pagine elementi di storia quotidiana, come quella di Adamo Angelini (Padre di Frangiotto e Riccardo degli omonimi supermercati) che decide di aprire il suo primo alimentari in viale Dante nel ’37. E nel suo alimentari ritroviamo Donna Rachele che fa la spesa, e magari incrocia la signora Talmone (la Talmone dei cioccolatini) e la contessa Sant’Angelo. La contessa Sant’Angelo è quella “Tina” a spese della quale il maresciallo Badoglio si faceva portare a Venezia a gio- care d’azzardo ogni sera... Sfogliare la storia di Riccione di quel periodo equivale a sfogliare degli annali delle riviste di gossip per certi versi! Da ultimo citiamo una chicca su cui sono in corso non poche (e accesissime come sempre in Italia quando si tratta di paternità su un piatto famoso) diatribe: il 18 settembre 2008 il telegiornale Studio Aperto ha riportato la notizia secondo cui la famosissima pasta alla carbonara sarebbe stata ideata durante la seconda guerra mondiale a Riccione dallo chef locale Renato Gualandi. E, cosa inaspettata, l’ispirazione sarebbe arrivata al cuoco da un piatto sloveno e… dal caso di ritrovarsi con pancetta e uova acquistate al mercato nero dal reggimento canadese! TEME 6.11 39