Page 41 - TEME_2012-06-Giugno
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i 50 anni di teme Nello stesso anno si decide di apportare Le novità vengono annunciate sul numero dei cambiamenti alla grafica del nostro di Marzo, di TEME, del 1989. giornale. «DIMMI CHE GIORNALE FAI E TI DIRò CHI SEI» di Giordano Sanfelici Ci sia consentito parlare un poco di noi. Parlare di Teme. Ci sia cioè consentito fare a voce alta alcune riflessioni che abbiamo svolto sono con noi stessi, o che, al massimo, ci siamo confidate all’interno della nostra redazione. Intendiamo, in altre parole, portare l’attenzione del nostro lettore sul cammino com- piuto dalla nostra rivista da quando, quasi quattro anni fa, iniziò la nuova serie. E lo vogliamo fare proprio in occasione del rinnovo grafico (parziale) delle nostre pagine. Non si tratta – come capirà chi ci segue con attenzione (e dalle attestazioni spontanee che ci giungono non si tratta di poche persone) – certo di una rivoluzione ma di un rinnovamento nella continuità. Abbiamo deciso di darci un vestito parzialmente nuovo proprio perché nuovi e più attenti sono i contenuti, perché il nostro lavoro si fa più esi- gente e più impegnativo. Con ciò vogliamo dire che Teme sta cambiando pelle, si sta creando nuovi orizzonti e una nuova vitalità che non possono che essere il riflesso della crescita della nostra categoria. «Dimmi che giornale fai e ti dirò chi sei», si potrebbe affermare, parafrasando un proverbio. Di certo, per la FARE e le sue Associazioni, la rivista depone a favore di un livello di professionalità, serietà e continuità. Erano proprio queste le riflessioni che facevamo negli ultimi due o tre mesi quando abbiamo deciso di sostituire i due caratteri di base con i quali componiamo sia le rela- zioni (su due colonnone, così come le chiamiamo in gergo) sia le rubriche (su tre colon- nine). Perché la grafica va avanti come la moda. Alcuni caratteri, come alcune fogge o tagli, passano di moda. Diventano obsoleti. Sanno di polvere e di soffitta. Così, dopo ore di confronti e di ricerca di esempi (nella grafica nulla si inventa e occorre avere l’umiltà di imparare da chi, per professionalità e mezzi, può insegnarci qualcosa), abbiamo fatto la nostra scelta. Ora la rivista viene composta con due caratteri base: il Palacio per le colonnine, il Cheltenham per le relazioni. E così come un vestito lo si vede e lo si sente alla moda, così anche voi lettori (che siete solo utenti e non oeratori della grafica) vi accorgerete della nuova freschezza e della maggiore eleganza delle pagine della nostra rivista. Ma questo nuovo look costituisce anche un invito alle Associazioni Regionali (che per qualche motivo non sono presenti nel fornire i notiziari delle proprie attività) a voler entrare anche loro nella nostra famiglia. Se un appunto si può rivolgere a Teme è proprio quello di essere sin troppo ospitale e di pubblicare anche interventi che forse non rientrano nella linea direzionale. Noi contiamo ache la costituzione prossima di un comitato a cui competerà di seguire più da vicino la linea editoriale possa essere la premessa per una gestione ancora più corale della rivista che se non si è attenuata lo si deve ai silenzi seguiti ai nostri solleciti e alla nostra piena disponibilità. La sperimenta- zione grafica avrà la sua veste definitiva ed il suo assestamento solo col prossimo numero, poiché l’edizione presente ci serve anche come verifica della bontà di alcune scelte (seppur nel solco della continuità). TEME 6.12 39
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