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convegni e congressi StoRIA DEI DIntoRnI DI RICCIonE – Prima Parte: URBIno Le informazioni più antiche in nostro possesso circa l’origine di Urbino non risalgono ad un periodo anteriore a quello dell’insediamento dei Galli. Recenti ritrovamenti archeologici, tuttavia, attestano la presenza di insediamenti nella località già a partire dal IV secolo a.C. La città viene fondata dai Romani nel 41 a.C., in seguito alla sottomissione dei Galli Senoni e alla rapida conquista di tutto il territorio marchigiano, con il nome di Urbinum (derivato con ogni probabilità dal latino urvum,il manico ricurvo dell’aratro, allusione alla conformazione naturale del terreno) Mataurense (derivato molto probabilmente dal fiume Metauro, in prossimità del luogo, come denominazione distintiva rispetto all’Umbra Urvinum Hortense). La ragione della immediata importanza che la città viene ad assumere si deve alla sua collocazione strategica: essa è infatti un importante percorso di collegamento alternativo alla via Falaminia, che collega Roma con Rimini attraverso Fano. Nel VI secolo d.C., in seguito alle invasioni barbariche di Goti, Bizantini e Longobardi, l’importanza strategica di Urbino cresce notevolmente e successivamente viene ad essere inclusa nelle donazioni che Carlo Magno riserva al Pontefice, ragione questa del dominio papale sul territorio. Il successivo periodo di conflittualità feudali segna un momento di declino per la città marchigiana, che successivamente diviene comune libero sotto il comando di importanti famiglie vicine al Papa. Al venire meno della diretta influenza ecclesiastica, si associa via via un controllo sempre più stretto degli imperatori Svevi sul territorio, fin quando questo non viene concesso in feudo ai Montefeltro nel 1155. Costoro, lombardi di origine, conti di Carpegna, si vedono offrire la città per merito del valido condottiero Antonio di Montefeltro, il quale dimostra fedeltà all’imperatore contrastando una rivolta a Roma insorta ai suoi danni. La dinastia prosegue fino all’apogeo, raggiunto nel Rinascimento con il celebre Federico da Montefeltro, con cui il Ducato di Urbino assume una funzione significativa e strategicamente cruciale, di importanza irrinunciabile nella preservazione dell’equilibrio politico italiano sancito dalla pace di Lodi. Lo stato di Urbino, difatti, include Gubbio, Cagli e il Montefeltro, situandosi come entità politica equilibrante al confine tra le Marche e la Romagna. Il prestigio raggiunto con Federico è rapido e considerevole, se si pensa al fatto che il Duca si può permettere di investire 200.000 scudi per la costruzione del sontuoso Palazzo Ducale e passa alla storia come uno dei più amati anche per essersi potuto concedere il lusso di imporre una tassazione bassissima. Alla morte di Federico, nel 1482, il potere passa a Guidubaldo, che regala un ulteriore periodo di splendore e fasto alla corte. Le occasioni di vita pubblica del duca sono evocate anche ne “Il Cortegiano” di Baldassarre Castiglione. Tra i personaggi più illustri che transitano per Urbino in questo periodo ritroviamo i Medici in esilio e il cardinal Dovizi di Bibbiena, autore di quella “Calandria” che passerà alla storia come la prima commedia in prosa italiana. Nel 1502 viene istituito il “Collegio dei Dottori”, riconosciuto da Papa Giulio II, da cui successivamente si sviluppa la Libera università degli Studi. Da non dimenticare anche la Cap- pella Musicale voluta dal Duca. Sempre negli stessi anni si rivela nel Ducato il genio di un artista destinato a far parlare molto di sé a Firenze e Roma: parliamo di Raffaello Sanzio. Alla morte di Guidubaldo, nel 1508, la dinastia si interrompe e il Ducato passa nelle mani dei Della Rovere. Uno degli anni meno fausti nella storia urbinate è il 1525, in cui si registra il trasferimento della corte a Pesaro. Tra i principali meriti storici dei Della Rovere c’è indubbiamente quello di avere intessuto rapporti con un altro artista di portata storica: Tiziano. TEME 7/8.11 39
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