Page 18 - Rivista TEME - Novembre/dicembre 2015
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normazione l’Inghilterra, ma in Italia comporta dei lo come il codice, stabilendo deroghe ed rischi da non sottovalutare. eccezioni o modificandola in base alle Un sistema così “scarno” lascerebbe diverse esigenze del mercato e all’evol- molta libertà alle Pubbliche Ammini- versi dell’economia del Paese. strazioni, che potrebbero autoregola- Serviva uno strumento di regolazione mentarsi al loro interno, con il rischio di capace di essere modificato rapida- abdicare al ruolo normativo dello Stato mente, una soft regulation, che, pur e dare vita ad una grande frammenta- garantendo l’omogeneità del sistema zione normativa. normativo, tenesse allo stesso tempo In sintesi, si rischierebbe, pur con moda- conto della molteplicità e delle specifi- lità e strumenti diversi, di riprodurre la cità dei singoli settori economici. situazione attuale, se non addirittura di Fin dall’inizio delle discussioni sul testo peggiorarla. della legge delega si parlava di linee- Le discussioni che hanno tanto allun- guida o bandi-tipo emanati da Anac gato l’iter di approvazione della legge quale alternativa al Regolamento delega sono dovute in gran parte pro- attuativo del Codice Appalti. Tuttavia, prio alla necessità di trovare una terza il primo scoglio che si è incontrato su via, un compromesso tra normativa questa strada e che ha allungato molto chiara, ma estremamente scarna e un i tempi dell’approvazione della legge, è sistema normativo elefantiaco, che stato il difficile inquadramento giuridi- potrebbe conseguire ad un’eccessiva co di una tale regolamentazione. libertà di autoregolamentazione di ogni L’Anac, infatti, non può emanare Pubblica Amministrazione. norme giuridiche in senso stretto, ma La soluzione che la legge delega propo- solo atti di indirizzo, interpretativi, che ne è quella di affiancare ad un codice attualmente sono privi di efficacia vin- snello, che riproduca sostanzialmente colante. le direttive comunitarie, una normativa La soluzione è stata quella, da un lato, di secondo livello, che indirizzi l’attività di prevedere che le linee-guida siano delle Pubbliche Amministrazioni, omo- adottate con decreto del M.I.T., dall’al- geneizzandola e prevenendo fenomeni tro di dotare Anac di poteri più forti, distorsivi. in particolare poteri di intervento cau- Tale strumento normativo è rappresen- telari (possibilità di bloccare in corsa tato da linee-guida e bandi-tipo, pro- gare irregolari) e di attribuire ai suoi posti da Anac e approvati con decreto atti di indirizzo (linee-guida e bandi- del Ministero delle Infrastrutture e dei tipo) effetti vincolanti per le stazioni Trasporti. appaltanti. La scelta è dovuta alla necessità di L’Anac assume, quindi, un ruolo cen- affiancare al codice uno strumento trale nella riforma, un ruolo di accom- normativo duttile, che possa cioè essere pagnamento e interpretazione della modificato rapidamente, senza le lun- nuova normativa, oltre che di aiuto alle ghe procedure richieste per la modifica Pubbliche Amministrazioni nell’applica- del Regolamento (necessità di concerto zione della stessa. di 4 ministeri, passaggio in Consiglio dei Se davvero Anac, da mero soggetto che Ministri, parere del Consiglio dei Lavori regola il mercato e sanziona, sarà capa- Pubblici e del Consiglio di Stato). ce di trasformarsi, come preannuncia- Ma le linee-guida hanno anche un’altra to, in un soggetto che “accompagna le caratteristica fondamentale, in quanto Stazioni Appaltanti in un percorso di si prestano, proprio per la loro flessi- legalità”, non possiamo che augurarci bilità, a disciplinare, differenziandoli, che questo modello normativo moder- i singoli settori economici, tenendo in no, completamente nuovo, risolva i pro- debito conto le specificità di ciascuno. blemi di incertezza, vuoto regolatorio e Non sarebbe, infatti, stato possibile ridondanza normativa, che da vent’anni frammentare una norma di primo livel- rendono il nostro lavoro tanto difficile. 16 TEME 11/12.15
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