Page 23 - Rivista TEME - Novembre/dicembre 2015
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normazione A primo impatto sembrerebbe che dai dati ricavati dai questionari non ci sia un elevatissimo livello di stress: solo il 4% degli Discussione maggior parte degli stressor comportano un basso (12 attività) o medio (32 attività) livello di stress: nessuna delle attività infermieri risulta sulla fascia di stress alto, e il restante viaggia mediamente sulla fascia di stress medio e stress basso. La riportare nel questionario si sono rivelate portatrici di un alto tasso di stress. Dallo studio è emerso che tutte le sottoscale che si rivelano provocare maggior stress hanno un punteggio che rientra nella fascia di livello di stress medio. È forse stata alzata tutta questa polvere sullo stress per niente? Forse, a quanto pare, non si evince tutto questo timore per lo stress del personale infermieristico, poiché questo non raggiunge in nessuna area assistenziale livelli preoccupanti. Abbiamo però tralasciato un particolare: su 103 questionari consegnati, solo 49 sono stati restituiti compilati, addirittura in Pronto Soccorso sono rinvenuti solo 6 questionari su 31, in Medicina solo 10 su 27, in UTIC solo 6 su 14, il che vuol dire che meno della metà dei professionisti hanno prestato attenzione al questionario. Per mancanza di tempo forse, per eccessiva lunghezza del questionario (38 item la cui compilazione era sottoforma di quiz), oppure per indisponenza nei confronti di qualsiasi altra cosa oltre le proprie responsabilità che si è obbligati a sostenere durante il turno? Che stato danimo cè tra gli infermieri durante il proprio lavoro? Ritornando allanalisi dei dati gli indicatori più stressanti sono:“Ambiente fisico/spazi del reparto” in Pronto Soccorso, e anche qui il fattore ambiente riecheggia come elemento importante per la determinazione di condizioni di lavoro ottimali per lo staff e ovviamente la predisposizione ad offrire un’assistenza di qualità. “Soddisfare le esigenze dei familiari” e “Incontrare i familiari dei pazienti critici, guidarli ed educarli alla gestione del paziente” a sottolineare che il coinvolgimento emotivo è un fattore che grava sulla professione. Dall’analisi delle sottoscale è emerso che il Pronto Soccorso risente delle “Condizioni di Lavoro” come sfera più stressante, la Medicina e la Terapia Intensiva dell’ “Assistenza infermieristica”, la Chirurgia delle “Relazioni interpersonali” ed infine l’UTIC delle “Attività connesse alla gestione del personale“. Elementi questi che sono stati identificati da molti studi come aree le cui insufficienze portano ad incrementare il tasso di errori. Lo stress è una condizione latente? Lo scarso interesse dimostrato dai professionisti, di per se rappre- Conclusioni senta un dato che fa riflettere, poiché sta simbolicamente a rappresentare la latenza della condizione. Il paradosso sta nel fatto che l’analisi dei dati ottenuti mette in risalto un livello di stress medio basso tra i professionisti che hanno compilato il questionario. Ma se nelle Unità Operative c’è una condizione di stress relativamente bassa, come mai meno della metà degli intervistati ha dato un feedback positivo allo studio? Tale situazione sviluppa delle riflessioni importanti, legate al fatto che lo stress rappresenta una condizione latente di cui nemmeno gli stessi infermieri sono effettivamente consapevoli, alla quale non si da più di tanta importanza. Gli errori possono essere evitati strutturando sistemi che rendano difficile per gli operatori fare la cosa sbagliata e facilitare le giuste scelte. Attualmente sembra che questi sistemi sottovalutino e tralascino condizioni apparentemente innocue, gestibili, come lo stress, senza pensare al fatto che questa condizione potrebbe sfuggire di mano. Le evidenze ci ricordano che il personale infermieristico è impegnato quotidianamente a prendersi cura dei propri pazienti, ma viene spinto ad un punto di rottura da pressioni di lavoro insopportabili in aree assistenziali complesse, demoralizzante per i professionisti stessi e potenzialmente pericolosa per gli utenti. Bisognerebbe per l’appunto considerare più attentamente questa condizione, effettuare ulteriori studi e proporre delle soluzioni di prevenzione prima che si verifichi l’evento avverso. Lo stress tra gli infermieri porta a assenteismo, efficienza ridotta, problemi di salute a lungo termine e una diminuzione della qualità della presa in carico (16) . 1. Martsolf GR. et al. Examining the value of inpatient nurse staffing: an assessment of quality and patient care costs. 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