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la revisione dei prezzi In effetti gli appalti pubblici di servizi si arriva a questo importo: quali ad esempio quelli di lavanolo, puli- - 50% di 130.000.000.000 - zia, ristorazione, trasporti, soccorso, archi- 65.000.000.000 per appalti di servizi. vio, servizi sociali, manutenzioni, calore - 50% degli appalti di servizi che han- ecc.), hanno una durata almeno trienna- no subito la revisione dei prezzi - le seguita da proroghe di almeno un al- 32.500.000.000 tro anno nelle more dell’inizio del nuovo - trattandosi di appalti almeno trienna- contratto (anche di tre anni nel caso di li, 32.500.000.000 hanno subito al- gare effettuate dalle Centrali di acquisto meno due revisioni dei prezzi (l’indice Regionali). Sono pertanto soggetti ad al- Istat F.O.i. su due anni è aumentato di meno due revisioni dei prezzi così come almeno il 3%. lo sono le varie le convenzioni Consip per Pertanto 32.500.000.000 x 3% - l’affdamento di servizi pluriennali. Visto 975.000.000.000) che la spesa pubblica Italiana per acqui- Se poi qualcun altro volesse aggiunge- sti intermedi di beni e servizi ha superato re a questo importo quello conseguente i 135 miliardi di nel 2011, attestandosi alla revisione prezzi nel settore dei lavori successivamente intorno ai 130 (fonte pubblici ed in quello delle spese militari Rapporto Giarda, Elementi per una revi- (su L’Espresso del 16.10.2014, un articolo sione della spesa pubblica, maggio 2012 inchiesta sulla spending review di Gian- e Sole 24 Ore febbraio 2014 – dati MEF) e luca Di Feo dal titolo “Ma quali sprechi, sapendo che la spesa per i servizi è mag- tagliamo i soldati” a pag. 35 si riporta che giore di quella per le forniture, basta fare “l’Iveco ha avuto 205 mila euro per revi- i conti della serva per rilevare che anche sione prezzi”), sarebbe facile rilevare che se solo la metà degli appalti triennali di gli effetti della revisione prezzi annullano servizi avessero subito un paio di revisioni, buona parte di quelli della spending re- la loro spesa risulterebbe aumentata di view..... quasi 1.000.000.000 di Euro. Ecco come Ma tutto questo, forse, Renzi non lo sa.. Conclusioni Sulla base di quanto sopra esposto, è lecito domandarsi se non sia il caso di tornare alle origini, riadottando le disposizioni dell’art. 326 del- la L. 2248/1865. Così facendo, si eviterebbe di aggiudicare gli appalti i cui costi lievitano annualmente (con o senza istruttoria dei dirigenti responsabili). Perché non abituare i concorrenti agli appalti ad effettuare dei “busi- ness plan” anche molto semplifcati in cui defnire le linee strategiche, gli obiettivi e la pianifcazione economica e fnanziaria del loro proget- Conclusioni Forse che ciascun aspirante aggiudicatario può riposarsi sulla certezza to imprenditoriale ? . di ricavare sempre e comunque un utile durante l’appalto senza dover- si preoccupare del fatto che il rischio dovrebbe rientrare invece nella normale alea imprenditoriale?. Nei casi estremi, eventualmente l’aggiudicatario potrebbe sempre ri- correre all’art. 1467 c.c. che recita: “Nei contratti ad esecuzione pe- riodica, continuata o differita, in presenza di eventi straordinari ed imprevedibili che rendono eccessivamente onerosa la prestazione, la parte che deve eseguirla può chiedere la risoluzione del contratto poi- ché divenuto eccessivamente oneroso”. 26 TEME 9/10.14