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federazioni sanitarie è rappresentato dall’esperienza delle aree Per concludere questa premessa, le attua- vaste toscane o dalle aree vaste emiliane, li tendenze nel panorama nazionale che mentre nell’ambito della nostra regione si hanno caratterizzato le dinamiche di cen- era preferito negli scorsi anni un approc- tralizzazione degli acquisti possono rias- cio “soft”, con un’aggregazione anch’essa sumersi nelle seguenti: decentrata a livello di quadrante o sovra- - eterogeneità degli assetti istituzionali e zonale ma con vincoli organizzativi più organizzativi adottati deboli e soprattutto non istituzionalizzati. - costituzione o meno di nuove entità L’impatto dei due modelli sulle real- giuridiche tà organizzative è differente, così come - presenza di differenti livelli di aggrega- risultano assai differenti le criticità con- zione per l’approvvigionamento nesse: la stazione appaltante unica ha - variabilità dell’ambito merceologico cui un impatto decisivo essenzialmente solo è sottesa l’attività di aggregazione della sulla funzione “provveditorato” in quanto domanda esternalizza tutto il procedimento di gara - presenza o meno di una corrispondente ma lascia intatta la parte del processo centralizzazione e aggregazione di altre di acquisto che riguarda l’esecuzione del attività connesse (o addirittura non corre- contratto. Viceversa, le forme di aggrega- late) al processo di approvvigionamento. zione maggiormente “istituzionalizzate” a livello di Aziende Sanitarie hanno come LA SITUAZIONE NELLA REGIONE conseguenza lo svolgimento dell’intero PIEMONTE processo di acquisto (gara e esecuzione del Nell’ambito della nostra regione convivono contratto) nell’ambito di strutture “ester- di fatto entrambi i modelli. La costituzio- ne” con il necessario coinvolgimento di ne della S.C.R. ha di fatto preannunciato diverse funzioni (provveditorato, logistica, l’avvio di un modello di “stazione unica ingegneria clinica ecc.) e che determinano appaltante” che ha successivamente trova- la necessità di adottare idonee forme di to la sua conferma normativa con il D.P.R. 30.06.2011. A livello locale era inoltre già gestione atteso che, come accennato, il loro impatto sulla situazione organizzativa attivo da tempo un modello di aggrega- preesistente assume particolare rilevanza. zione non istituzionalizzato attraverso la creazione dapprima dei quadranti e suc- cessivamente delle aree sovrazonali, con Con l’istituzione delle l’individuazione e la conseguente suddivi- sione, all’interno di esse, delle procedure Federazioni sovrazonali, di gara da affidare, con criteri di rotazione, alle singole Aziende. avvenuta con Legge regionale Con l’istituzione delle Federazioni Sovrazo- nali, avvenuta con Legge Regionale 28.03.2012 n. 3, il legislatore ha 28.03.2012 n. 3, il legislatore ha introdotto introdotto un elemento di nel quadro generale appena accennato un elemento di indubbia novità, caratterizzato indubbia novità, caratterizzato questa volta da un soggetto giuridico che trae la propria identità da una forma asso- da un soggetto giuridico che ciativa di derivazione privatistica (società consortile a responsabilità limitata), con trae la propria identità da una un profondo legame pertanto nei confronti delle Aziende consorziate che devono con- forma associativa di derivazione ferire il capitale sociale in misura identica e nominare l’Amministratore Unico. privatistica con un profondo La scelta operata dalla Regione Piemonte legame nei confronti delle appare senza dubbio ambiziosa e innova- tiva nel quadro di riferimento in ambito Aziende consorziate nazionale, in quanto il legislatore ha inteso delineare un quadro progressivo di attri- 26 TEME 3/4.13 TEME_3-4-13_interno.indd 26 15/05/13 09.43
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