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gestione occorre: a) che il Consiglio di prerogative che conferiscono agli enti Amministrazione della società in house locali partecipanti con quote societarie non deve avere rilevanti poteri gestio- esigue, effettive possibilità di controllo nali e l’ente pubblico deve poter eserci- nell’ambito in cui si esplica l’attività tare maggiori poteri rispetto a quelli che decisionale dell’organismo societario il diritto societario riconosce alla mag- attraverso i propri organi (assembleari o gioranza sociale; b) che l’impresa non di amministrazione). Tale controllo deve deve avere una vocazione commerciale; intendersi esercitabile non soltanto in tale vocazione risulterebbe implicita in chiave propulsiva o propositiva di argo- caso di ampliamento dell’oggetto socia- menti da portare all’ordine del giorno le, apertura obbligatoria della società ad del consesso assembleare bensì, e prin- altri capitali, espansione territoriale; c) cipalmente, di poteri inibitivi di iniziati- che le decisioni più importanti devono ve o decisioni che si pongano in contra- essere sottoposte al vaglio preventivo sto con gli interessi dell’ente locale nel dell’ente affidante; d) che il controllo cui ambito territoriale si esplica il servi- analogo è da ritenersi escluso nel caso zio (TAR Lazio, sentenza 16 ottobre in cui nello statuto sia prevista la possi- 2007, n. 9988) . Quanto al criterio della 6 bilità di cedere quote a soggetti privati prevalenza dell’attività, l’Autorità ricor- (sul punto, però, occorre tener presente da che la giurisprudenza prevalente il recente orientamento della Corte di ritiene che tale condizione sia soddisfat- Giustizia espresso nella sentenza del 10 ta quando l’affidatario diretto non for- settembre 2009, resa nella causa nisca i suoi servizi a soggetti diversi C-573/07); e) che il controllo analogo dall’ente controllante, anche se pubblici, non è escluso dalla circostanza che il ovvero li fornisca in misura quantitati- pacchetto azionario della società sia vamente irrisoria e qualitativamente posseduto da una pluralità di enti pub- irrilevante sulle strategie aziendali, ed in blici, anche in misura esigua per ciascu- ogni caso non fuori dalla competenza no di essi. In tal caso, la verifica sul territoriale dell’ente controllante . A 7 “controllo analogo” si sposta necessa- margine di tale ricostruzione, l’AVCP riamente nel rinvenimento di clausole o osserva che per la gestione integrata dei rifiuti urbani l’ATO aggiudica il servizio L’affidamento in house di gestione integrata dei rifiuti urbani non costituisce una fattispecie mediante “gara” e che, pertanto, è scomparsa la possibilità di scelta tra contrattuale eccezionalmente diversi modelli di gestione come con- sottratta alle prescrizioni sentito dal previgente comma 5 dell’art. del diritto comunitario ma, 113 del TUEL, sostituita dalla previsione al contrario, secondo l’AVCP della procedura ad evidenza pubblica per la scelta del gestore. Il che significa “(…) una fattispecie non che è ammessa dal Codice dell’ambien- contrattuale che, come tale, te una sola modalità di affidamento del per sua stessa natura, si servizio, in ragione del fatto che in que- sto settore esiste un mercato dove ope- sottrae al diritto comunitario(…)” rano soggetti economici con la conse- 22 TEME 7/8.10
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