L’acritica aggregazione della domanda di beni e servizi in sanità (e, in generale, in tutta la PA) prevista dalla Legge di Stabilità ma, ancor prima, dalle spending review degli anni passati e delineata, in ultimo, dallo schema di DPCM sulla determinazione delle categorie e soglie di cui all’articolo 9, comma 3, del Dl 66/14, convertito dalla l. 89/14, e che individua le categorie di beni e servizi e le relative soglie di obbligatorietà oltre le quali si dovrà ricorrere ai 35 soggetti aggregatori individuati dall’Anac, è veramente la strada giusta per evitare gli sprechi e, quindi, ottenere l’agognato obiettivo del contenimento della spesa pubblica?... Leggi