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etica e sanità In una fase di crisi, si può considerare un raro esempio di parte- cipazione dal basso che ha consentito di passare da una gestione corrotta alla ricon- di cambiamento, bisogna quista della normalità. rispondere allargando la Tale esperienza mi ha colpito in modo parti- democrazia e la partecipazione, colare perché mi ha richiamato alcuni prov- vedimenti applicati da me, nella ASL che questa è una prima risposta all’inefficienza e alla corruzione. amministravo, ma anche perché offre degli interessanti spunti che potrebbero essere importati in vasti settori della pubblica tra potere politico e lottizzazione dei prima- amministrazione italiana e al settore sani- riati, forniture e convenzioni coi privati. tario in particolare. Molti degli scandali emersi ultimamente Quando si è in una fase di crisi, di cambia- sulla sanità evidenziano che necessita agire mento, bisogna rispondere allargando la efficacemente contro le prassi che molti- democrazia e la partecipazione, questa è plicano costi, sprechi e ruberie di ogni una prima risposta all’inefficienza e alla genere, come descritto in maniera anali- corruzione. In quella esperienza come nella tica da Ivan Cavicchi nel suo libro “Malati mia i cittadini o i componenti dell’orga- e governatori, un libro rosso per il diritto nizzazione aziendale hanno partecipato, a alla salute” (Dedalo 2006). vari livelli, ad incontri periodici dove un Sulla questione della legalità è necessario atteggiamento di ascolto attivo da parte che arrivino dal Governo Centrale segnali degli interlocutori ha permesso a tutti gli chiari e decisi alla periferia del sistema intervenuti di dibattere anche su tesi diverse, sanitario. Perché, ad esempio, non proporre alle volte opposte, cercando di capire fino sperimentazioni gestionali per la diffusione in fondo la situazione. della cultura della legalità in alcune Regioni Certo l’esempio, con la sua realtà cittadina o ASL? Si potrebbe cominciare proprio dalle è lontano da una realtà ospedaliera ma Regioni del sud, dove il fenomeno illega- alcuni aspetti di quell’esperienza potreb- lità/irregolarità è più diffuso; si potrebbe, bero essere preziosi: ad esempio la parte- in esperienze, dapprima limitate, sperimen- cipazione come metodo, le riunioni con tare il “metodo Chelsea”. facilitatori, la formazione alla legalità, la Servono coraggio, lungimiranza, tenacia. scelta etica di mettersi al posto (in senso Bisogna sperimentare e ricreare modelli e evidentemente metaforico) dell’assistito e condizioni organizzative affinché la lottiz- cercare soluzioni condivise a problemi zazione esca definitivamente dalla sanità. comuni. Se si pensa alla prevenzione, oltre Se, per far ciò, è necessario arrivare a un alla repressione, della corruzione non vedo cambiamento del sistema, che ben venga. quali altri possano essere gli strumenti a Si arrivi a un nuovo modello organizza- disposizione. Certamente tutto si complica tivo che, dopo le stagioni delle USL e delle nelle Regioni del sud (Campania, Calabria, ASL, rimetta al centro gli utenti e i loro Puglia e Sicilia), dove la malavita organiz- bisogni di salute. Occorre riversare nell’or- zata è più diffusa e la cultura dell’illega- ganizzazione della sanità il metodo indi- lità più radicata, e non solo nel settore viduato da Karl Popper per la ricerca scien- sanitario, qui occorre individuare strategie tifica: “Audacia nelle congetture, estremo vincenti per tagliare alla radice l’intreccio rigore nelle confutazioni”. TEME 6.09 23