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debiti e acquisti Il Debito Pubblico e le conseguenze negli acquisti nella Sanità pubblica In estrema sintesi, il “Mercato” è l’incon- to questo settore è stato di circa 1.488 Giovanni Minardi Presidente ACEP tro dell’offerta e della domanda e costi- miliardi di Euro, pari al 93,05% dell’inte- tuisce il “motore” della società di oggi ro debito. Il debito indicato per il settore come lo è stato per quella di ieri. Per la delle Amministrazioni Locali, interessa: sua vastità e importanza richiede, quindi, 20 Regioni, 2 Province autonome, 110 poche regole che alla base abbiano, a mio Province, 8092 Comuni; diverse Comunità avviso, i principi: dell’onestà; della chia- montane e Unioni di comuni, alle quali si rezza; della fiducia. aggiungono alcune centinaia di agenzie, Questa breve e incisiva premessa è servita autorità, aziende, associazioni, camere per introdurre il mio lavoro su “il Debito di commercio, consorzi, enti, fondazioni, Pubblico e le conseguenze sugli acquisti parchi, teatri stabili, università, unioni, della Sanità Pubblica” presentato, il 16 centri, biblioteche, musei, società, ecc. Il dicembre 2011, in occasione del convegno debito pubblico del 2007 speso per que- ACEP di fine anno. sto settore è stato di circa 111 miliardi Il Debito Pubblico Italiano è da sempre in di Euro; pari al 6,92% dell’intero debito. costante crescita (tab. 1); è pari al valore Il debito del settore Enti di previdenza nominale di tutte le passività lorde con- riguarda 30 Enti nazionali di previdenza solidate delle Amministrazioni Pubbliche e assistenza sociale; per il 2007 è stato di (Centrali, Locali, Enti di previdenza); è circa 586 milioni di euro pari allo 0,03% costituito da biglietti, monete e depo- dell’intero debito. siti, titoli diversi dalle azioni – esclusi Agli inizi degli anni 90 in Italia si regi- gli strumenti finanziari derivati – e pre- strò una grave crisi politico istituzionale, stiti, secondo le definizioni del SEC 95. conseguenza della cosiddetta “tangen- L’ammontare dei titoli di Stato in circo- topoli”, alla quale si accompagnò una lazione si riferisce invece a tutti i titoli crisi economico-finanziaria del sistema emessi dallo Stato, sia dal mercato inter- pubblico. Nel 1992, in piena crisi isti- no (BOT, CTZ, CCT, BTP e BTPi), sia nel tuzionale, l’Italia con gli altri paesi ade- mercato estero (Programmi Global, MTN e renti alla C.E.E. sottoscrisse il “Trattato di Carta Commerciale). Al 31 dicembre 2010 Maastricht” con il quale si posero le basi i titoli di Stato rappresentano circa l’83% della futura unione monetaria. Il tratta- del debito pubblico. to fissò un limite (non superiore al 3%) Le cifre esposte nella tab. 2 per il settore al rapporto tra P.I.L. e debito pubblico di delle Amministrazioni Centrali riguarda- ciascun paese (il c.d.) patto di stabilità no: la Presidenza del Consiglio dei ministri; europeo. L’Italia era all’11-12% e con la i Ministeri; gli Organi Costituzionali e di legge finanziaria del 1993 si avviò una rilievo costituzionale; più di cento strut- manovra da 100.000 miliardi di lire per il ture quali: “Agenzie, Casse, Enti, Istituti, risanamento dei conti pubblici. Fu varata Autorità, Associazioni, Federazioni, la legge delega (n.421/92) per la riforma Fondazioni, Unioni, Accademie, Centri, dei settori che maggiormente incideva- Comitati, Leghe, Musei, Segretariati, no sui conti pubblici: sanità, pensioni e Scuole, Consorzi, Stazioni, ecc”. Il debi- pubblico impiego. Le cui riforme furono to pubblico del 2007 che ha interessa- avviate con i d.lgs. 502/92 per la sanità; TEME 3.12 31