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normazione La spending review dei contratti di appalto con le aziende sanitarie: seconda puntata Avv. Luca Griselli Nel precedente numero di questa rivi- sia nella nostra Costituzione, sia nel dirit- Studio legale Griselli - Salina sta avevo succintamente descritto i tratti to dell’Unione europea). Ora, a distanza di Milano salienti della c.d. spending review del com- quasi un anno dall’entrata in vigore della parto sanitario, con particolare riferimen- disciplina di cui sopra, è possibile formu- to alla disciplina introdotta a partire dal lare un primo bilancio, essendosi registrate Decreto Legge 6 luglio 2012 n. 95, conver- in proposito le prime pronunce (cautelari e tito, con modificazioni, in legge 7 agosto in alcuni casi di merito) della magistratu- 2012, n. 135 (Disposizioni urgenti per la ra amministrativa. E ciò è dipeso dai vari revisione della spesa pubblica con invarian- ricorsi che gli operatori del settore hanno za dei servizi ai cittadini). Come riferito in promosso innanzi al T.A.R. del Lazio all’indo- tale occasione, il filone più problematico mani dell’approvazione del primo elenco dei della c.d. spending review riguarda la c.d. prezzi di riferimento e che, per quanto con- rinegoziazione obbligatoria dei contrat- sta, hanno riguardato i contratti di fornitura ti conclusi con le aziende sanitarie per gli dei dispositivi medici e di alcune tipologie acquisti di beni e servizi: qualora, infatti, di farmaci, nonché i contratti del comparto i prezzi previsti dai contratti in essere si della ristorazione, pulizia e lavanolo. discostino in misura superiore al venti per Per quanto è stato possibile appurare, tali cento dai prezzi rilevati dall’Osservatorio dei iniziative giurisdizionali hanno sollevato contratti pubblici presso l’AVCP “le azien- contestazioni che si sono articolate su due de sanitarie locali sono tenute a proporre ai piani distinti. Il primo di essi ha riguardato, fornitori una rinegoziazione dei contratti che in via preliminare e pregiudiziale, la stessa abbia l’effetto di ricondurre i prezzi unitari di illegittimità comunitaria e costituzionale fornitura ai prezzi di riferimento come sopra dell’intero impianto normativo: le censure individuati, senza che ciò comporti modifica proposte hanno prospettato, per un verso, il della durata del contratto. In caso di manca- possibile contrasto della disciplina in esame to accordo, entro il termine di trenta giorni con la direttiva CE/18/04 e con i principi dalla trasmissione della proposta, in ordine comunitari di concorrenza e trasparenza (in ai prezzi come sopra proposti, le aziende particolare, per violazione delle norme che sanitarie locali hanno il diritto di recedere disciplinano i criteri di aggiudicazione e la dal contratto senza alcun onere a carico verifica di anomalia delle offerte, nonché delle stesse, in deroga all’art. 1671 del codice per violazione del divieto di rinegoziazione a civile”. Nel mio precedente intervento avevo posteriori delle offerte medesime); per altro anche segnalato qualche possibile profilo di verso, hanno sollevato svariate contestazioni criticità della disciplina. Essa, infatti, a mio in ordine all’incompatibilità costituzionale avviso presta il fianco a censure varie e, in di previsioni retroattive e, come tali, viola- primo luogo, alla censura di violazione del tive dell’affidamento degli aggiudicatari dei diritto comunitario degli appalti (Direttiva contratti. Il secondo piano, dedotto in via CE/18/04), nonché alla censura di violazio- graduata, ha invece direttamente investito i ne del divieto di retroattività delle leggi e prezzi di riferimento, così come determinati dei principi di affidamento e certezza del dall’Osservatorio, variamente contestan- diritto (tutti valori che trovano ampia tutela done l’inattendibilità, sotto il profilo dell’i- 12 TEME 5/6.13